È mezzanotte e non sono ancora famoso, pensò Robert. Gli spartiti si sovrapponevano sullo scrittoio, la luce delle candele era fioca a quell’ora, dopo che Clara andava a dormire, Robert ne spegneva sempre la maggior parte, per risparmiare. Si alzò e andò verso la finestra, la sua larga schiena copriva i piccoli vetri, si appoggiò con una mano al telaio e guardò la luna sdraiarsi rotondamente a ovest. La mano destra gli faceva male anche quella sera, come a ogni segno di cambiamento del tempo, dopo che da giovane aveva cercato di sperimentare un marchingegno che con un contrappeso gli poteva allentare i tendini delle dita per suonare meglio il piano. Il suo maestro, il padre di Clara, era contrario a questi trucchi, per lui l’esercizio e la disciplina erano il mezzo per ottenere la bravura e la precisione che erano indispensabili per suonare il pianoforte, ma Robert era un giovane energico e testardo, non temeva quello che era sconosciuto e andava sempre al di là di qualche limite. Così, un giorno dopo l’altro si applicava le cinghie alle dita della mano destra che, tramite un filo che passava su un’asticella, sarebbero state divaricate dal contrappeso di un sacchetto di sabbia mentre si esercitava al piano, finché questo non gli danneggiò i tendini. Robert guardò la sua mano, si allontanò dalla finestra, passò accanto allo scrittoio e spense tutte le candele.
7 novembre 2013
11 novembre 2007
endorfina
Musica nelle orecchie, respiro a fondo, rilasso spalle e braccia, musica nelle orecchie e comincia il mio percorso… bisogna sentire la musica dentro, e io la sento nello stomaco, nella testa, nelle gambe che si muovono per la musica, oscillo con la musica, mi scorre dentro, è nel mio cuore e mi scorre dentro. (more…)
4 novembre 2007
La ragazza del deserto
Il sole si rifletteva sul parabrezza, cuocendolo fino quasi a spaccarlo. Il suo riflesso accecante veniva continuamente rifratto su centinaia di gocce al passaggio della mia spugna. Tutto intorno alla stazione di servizio c’era solo nuda terra rossa e una strada asfaltata, eravamo l’unica stazione nel raggio di centinaia di chilometri, avevamo l’obbligo di fornire carburante, acqua e generi di prima necessità a chiunque passasse da lì.
L’orizzonte piatto intorno alla nostra stazione era il mio mondo. Tutto quello che l’occhio carpiva, la distanza tra il punto più basso dell’alba e del tramonto, quella era la mia casa.
Non so quando la mia famiglia decise di lasciare Melbourne e trasferirsi qui, lontano da tutti, dove trascorro le mie vacanze dalla scuola. (more…)
16 ottobre 2007
storia di Angela senzatetto
Nei pomeriggi di sole, da ragazzina, sedevo in balcone, fra le piante, con un libro sul tavolino e guardavo giù i bambini del quartiere giocare; erano bambini che non dovevo salutare quando entravo velocemente in auto con mio padre al mattino, erano sempre in strada con i calzoncini di felpa sporchi e senza maglietta, alcuni di loro giocavano a calcio a piedi nudi, ricordo che un giorno, per curiosità, mi tolsi un sandaletto e diedi un calcio al pallone di pallavolo: piansi per il male alle unghie. Guardare oggi la mia mano marrone, le mie unghie ingiallite e nere, mi ricorda i visi di quei bambini, chissà se loro mi saluterebbero oggi. Mi manca stanotte il sole di quei pomeriggi in balcone, (more…)
racconti dal treno
Mi svegliai all’improvviso, senza capire per un momento dove fossi e mi ci vollero pochi secondi per ricordare. L’uomo seduto di fronte a me era un signore anziano, leggeva un libro con gli occhiali scivolati sul naso, vestito di colori chiari. Il controllore mi si avvicinò e disse qualche cosa in tedesco che non capii, l’uomo anziano sollevò gli occhi dal libro e intervenne in mio aiuto, poi mi spiegò in italiano con accento tedesco: «Le aveva chiesto se aveva già controllato il suo biglietto, ho risposto io di sì.», lo ringraziai. Poi quel signore gentile poggiò il libro sulle ginocchia con dentro un dito per segnare la pagina e mi raccontò che (more…)
7 ottobre 2007
cura della fertilità
Cara Diane,
il nostro problema di secchezza vaginale non è ancora stato superato. Il mio Pietro è sempre più convinto che il problema sia suo, io cerco di rassicurarlo. Aspettiamo novità dalla Svezia. Intanto spalmarci di panna non va bene, poi puzzo di mucca per due giorni, il miele sui capezzoli è più un fastidio che un afrodisiaco, la lavanda all’olio di oliva mi ha provocato un’irritazione che ho guarito in due settimane. Dedicarmi al voyeurismo risolverà la situazione? Non so quanto questo possa piacere a Pietro, ultimamente lo vedo non poco stressato dai ripetuti tentativi. Le radici di mandragola ci sono rimaste sullo stomaco e abbiamo passato una notte a bere biochetasi.
note: ricordare che Pietro giovedì deve telefonare al santone per la lettura delle carte. (more…)